L’ASTRAGALO NON AFFATICA IL FEGATO
Questa pianta officinale possiede un posto di primo piano nella prevenzione “verde” delle patologie simil-influenzali. E’ adatta per coloro che hanno difficoltà epatiche.
IL SUO NOME ORIGINARIO è HUANG-QI e si tratta di uno dei rimedi più noti della medicina tradizionale cinese. Viene infatti usato da secoli sia per combattere le affezioni delle vie respiratorie, sia per prevenirle e per tonificare, in generale, tutto l’organismo. Di questa pianta si usano essenzialmente le radici che hanno un tipico colore bruno. La sua area di diffusione naturale va dalla Cina alla Mongolia, fino alla Corea ( del Sud ) e alla Siberia. Ma oggi, nei vivai più attrezzati, viene coltivata in tutto il mondo.
LE SOSTANZA BENEFICHE Il motivo per cui l’astragalo è tanto prezioso, in termini di prevenzione e medicina naturale, va cercato nella presenza di saponine astragalosidi, negli isoflavoni e nelle ammine biogene. L’insieme di questi principi attivi svolge due attività sul nostro organismo che sono rispettivamente quella antinfiammatoria ( preziosa per difendere il terreno biologico ) e immunostimolante. Tali proprietà sono riconosciute anche dalla scienza ufficiale, che ha evidenziato un’azione di sostegno delle attività dei linfociti T, che sono in prima linea contro le affezioni di tipo virale e batterico. Inoltre aiuta l’azione dei linfociti NK ( natural killer ), che sono altri “soldati” di prima linea proprio contro le affezioni virali stagionali.
OTTIMO CON GINSENG L’astragalo, per via della sua riconosciuta efficacia terapeutica, dovrebbe essere assunto seguendo scrupolosamente le istruzioni riportate su integratori di cui è certificata la quantità e la concentrazione dei principi attivi. Spesso lo si può trovare già abbinato ( o eventualmente lo si può abbinare ) con integratori di ginseng, che svolge un’attività tonica e adattogena, di grande utilità nei momenti di maggiore stanchezza e vulnerabilità.
BIBLIOGRAFIA
Tratto in parte da RIZA n. 371 marzo/aprile 2020